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Le sorprese della Milano Vintage Week

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Un post dovevo dedicarlo ad alcuni degli espositori della Milano Vintage Week che mi hanno maggiormente sorpreso (troppo difficile e lungo farne uno sui preferiti!). Qui vi parlo di quelli, ad esempio, in cui mi ha sorpreso la passione e l’attenzione verso i dettagli delle persone che li gestiscono e che sanno parlarti di ogni oggetto facendotene innamorare; quelli estremamente perfetti; quelli di un brand storico che non conoscevo.

 Mobilitare

Si può amare qualcosa che non si conosce a fondo? Potrebbe sembrare incoerente ma per me è così: di design, son sincera, non capisco quasi nulla eppure resto sempre affascinata dalle linee e dalle forme del mobilio di altre epoche; amo i grandi classici dell’arredamento e ancor di più quei pezzi inaspettati, oggi introvabili. Mobilitare è l’espositore che ha reso l’intero spazio della Milano Vintage Week, una splendida casa uscita da telefilm d’altri tempi. Poltrone uniche, di quelle che ne basta una per dare carattere ad una stanza, oggetti curiosi ma di classe, di quell’originalità così elegante.

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La sensazione di fronte a questa selezione è di voler portare a casa tutto, così com’è, di trovar lo spazio per quella lampada, per quei cavalli a dondolo. Si sente l’irrefrenabile necessità di possedere uno di questi oggetti così speciali.

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Mobilitare si prende cura del vostro mobile antico, vi consiglia, vi noleggia mobilio per qualsiasi esigenza, soddisfa la vostra fame di vintage design. La ciliegina? I loro pezzi potete vederli tutti on line. Quando dovrò personalizzare uno spazio mio è di sicuro a loro che mi rivolgerò, che si tratti di una casa, di uno store o anche di qualcosa di temporaneo.

Retrò

Retrò è uno dei più interessanti store vintage di Milano ma, come si sarà capito, io abito qui da due mesi scarsi e non potevo saperlo. L’ho scoperto con tanto piacere nel suo angolo curatissimo, total black, molto in stile Charlie’s Angels (non chiedetemi perchè ho avuto proprio questa immagine), caratterizzato da una forte identità propria, cosa che apprezzo sempre moltissimo.

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Grandi firme di vari periodi (con una predilezione per quelle italiane e gli anni 70-80…ma anche capi molto più recenti!) mettono insieme una vera e propria collezione: sembra di entrare in una boutique contemporanea grazie alla capacità di chi ha scelto questi capi con coerenza e con un’idea di stile ben precisa. Nulla di banale, nulla lasciato al caso. Una selezione attenta e completa, dagli accessori ai tanti capispalla.

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Sì, quel piumino Moschino lo sogno ancora.

Luci di Vintage, di Irene Avaldi

Un angolo da scoprire è stato, per me, Luci di Vintage di Irene Avaldi. Vi parlo di una persona e meno della sua attività, inziata da poco ma con il piede giusto. Devo parlarvi di lei per raccontare di come una passione può diventare un lavoro e di come, secondo me, bisognerebbe addentrarsi in questo settore. Nonostante per lei sia stato quasi un caso: suo marito è nel campo dell’artigianato e Irene ha iniziato a vedere, tra mercatini e botteghe, le piccole meraviglie che avrebbe voluto nel suo spazio. Non ha predilezioni per un periodo o uno stile in particolare… ma cerca in un oggetto quel colpo d’occhio che focalizzi l’attenzione. Troverete da lei non grandi firme ma pezzi di qualità, spesso di artigianato o di sartoria, made in Italy ma anche francesi, come gli orecchini di design dalle linee geometriche, in differenti colori… o oggetti delicatissimi come i gioielli di vetro di Murano.

 

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Parlando con lei è stato evidente: mette tanto amore nella scelta di ogni oggetto, gli regala una storia che non era possibile conoscere. Se si vuole entrare nel vintage credo che è così che si debba fare.

Acca Kappa

Ora dirò una cosa un po’ strana: non ho mai amato particolarmente i profumi. Mi sanno di innaturale, è raro che ne trovi qualcuno che mi dia l’idea di fresco o che sia per me davvero riconoscibile senza essere troppo forte, con rare eccezioni (ricordate questi profumi?). Preferisco spesso il profumo di una crema o di un docciaschiuma. Mi sono, quindi, avvicinata all’esposizione di Acca Kappa in modo poco curioso… ma, in pochi istanti mi si è aperto un mondo. Quello del profumo che sa di natura, che sa di fresco. Per davvero e da tanto tempo perchè Acca Kappa esiste dal 1869 e ha fatto dell’autenticità e della cura i propri tratti distintivi.

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Noto per la qualità dei prodotti per la cura della persona, in particolare per l’ampia proposta di spazzole e per le fragranze, Acca Kappa mi ha richiamata con la sua semplicità. La linea che mi ha fatto pensare “ma questo è finalmente il profumo che non ho mai avuto!” è quella delle Acqua di Colonia, fragranze semplici e pure, assolute e caratterizzate da un solo elemento: lavanda, mandarino, muschio bianco… Il mio è il Virginia Rose, un’interpretazione dell’acqua di rose, a cui sono legati dei ricordi d’infanzia e che non avevo mai trovato in una declinazione così raffinata.

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Amo le cose tradizionali e le sorprese e spruzzando eau de parfum, infilando il naso nei tappi dei vari flaconi, ho trovato entrambe. Tra le novità, poi, vi consiglio qualcosa di delizioso che è il Vaniglia – Fior di Mandorlo. Troppo presto per appuntare idee per i regali di Natale?

 

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