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10 cose da vedere in Senegal: un’idea di itinerario

La difficoltà di raccontare questo viaggio è solo una: vorrei potervi trasmettere davvero le emozioni, non solo i nomi dei luoghi, i suggerimenti e i consigli per visitare al meglio questo splendido Paese. Come ormai saprete troppo bene, un modo che uso per facilitarmi i compiti più gravosi è quello di utilizzare liste.
Anche il mio primo articolo sul Senegal, quindi, è una top10 delle cose, secondo me, davvero imperdibili. Si tratta, in effetti, di un itinerario pronto all’uso, che vi guiderà dalla capitale Dakar, a Nord,  alla regione della Casamance, nel Senegal Meridionale. Una delle cose che ho amato di più del Senegal è che ogni località ha tanto in comune con le altre, ma allo stesso tempo racchiude un piccolo micro-mondo, unico nel suo genere: per ognuna di esse avrete un ricordo speciale e diverso.

Isola Goree

A circa mezz’ora di traghetto da Dakar, dove avrete potuto ammirare, già dall’aeroporto, l’imponente statua dedicata al Rinascimento Africano, si trova uno dei posti più toccanti dell’intero paese. L’isola di Goree parla da sola e racconta la storia di una delle più grandi piaghe dell’umanità, la storia della schiavitù, delle vite spezzate e intrappolate, finite nel momento in cui varcavano la “porta del non ritorno”.

Lago rosa

Il lago Retba è rosa a causa di alcune alghe presenti nell’acqua che producono un pigmento rosso. Il risultato è suggestivo e a tratti malinconico (non sempre troppo visibile, poiché il pigmento rosso viene fuori soprattutto con i raggi solari). Le sue acque sono anche ricche di sale, che, raccolto in grandi quantità, segna il paesaggio con i suoi mucchi, i lavoratori frenetici, i venditori, le sfumature di bianco, rosa e sabbia.

Spiaggia della Paris Dakar

La zona è sempre quella del lago rosa, ma devo ammettere che arrivare proprio sulla spiaggia mi ha commossa un po’ di più. Le dune, l’ultima tappa del famoso Rally Dakar, il vento, la sabbia, il sale: è stato il mio primo momento di forte commozione durante questo viaggio. Alla fine della prima giornata, quando ho realizzato davvero di essere lì. Dopo un percorso turbolento e decisamente divertente, siamo arrivati lì, al tramonto, e siamo rimasti senza parole.

Riserva di Bandia

Per gli amanti della natura, l’Africa è probabilmente il continente più amato. Il Senegal offre diverse opportunità di “incontri ravvicinati” e, in particolare, la Riserva di Bandia, facilmente raggiungibile dalla località di mare Sali Portudal, permette di avvistare zebre, giraffe, bufali, struzzi, rinoceronti, scimmie e coccodrilli, all’interno del parco ricco di baobab e vegetazione locale.

Il giro si svolge in 4×4, insieme ad una guida, pronta anche ad accompagnarvi a piedi per farvi avvicinare, con cautela, ai rinoceronti.

Isola di Joal-Fadiouth

Durante la nostra visita ci siamo trovati nel bel mezzo dei festeggiamenti per l’arrivo di un nuovo prete: l’atmosfera era frizzante, la musica alta, i sorrisi infiniti.
 Suggestiva, surreale, emozionale, unica al mondo. Questa isola, abitata principalmente da pescatori, è un tripudio di conchiglie, precisamente di gusci di vongole, quelle che si trovano in enormi quantità nelle acque circostanti e che si sono accumulate nel corso dei secoli.
Di gusci sono fatte le strade, le case, il giaciglio dei maialini che scorrazzano tra le abitazioni. Anche il cimitero sull’alto della collina, raggiungibile, così come l’isola, da un ponte, da cui godersi il panorama. Quel cimitero di fede mista, dove riposano insieme animisti, cattolici e musulmani, così come convivono durante la vita.

Riserva di Kalissaye

La seconda tappa che voglio suggerire agli amanti della natura è la riserva ornitologica di Kalissaye. La visita del luogo è caratteristica e un po’ avventurosa: si raggiungono gli uccelli da avvistare su di una piroga, tra le mangrovie e la vegetazione locale.

Per raggiungere l’imbarcazione si attraversa, a piedi nudi, una zona fangosa, ma secondo me ne vale la pena anche solo per vedere lo spettacolo di centinaia di pellicani bianchi sulla distesa d’acqua.

Kafountine

Noi guardiamo loro e loro guardano noi: una delle cose che ho osservato quando siamo stati catapultati nella realtà di questo villaggio, è stato un incontro tra popoli e culture, tra sguardi e pensieri. Una danza tipica ad accoglierci, costumi grotteschi, musiche, canti, risate e manine che chiamavano per farsi fotografare, campanelli e tamburi, il sole cocente, la sabbia che si alzava sotto i passi dei bambini che ballavano.

Un motivo che ci è entrato in testa e non è andato via per giorni, una delle esperienze più coinvolgenti, che ci ha fatto sentire davvero lo spirito del Senegal.

Ourong

Un piccolo villaggio, da raggiungere sempre in piroga, di poco più di quattrocento anime: tutti adulti e bambini, ci raccontano, perché i giovani vanno via a studiare e lavorare. Si vive di pesca, animali e riso, che proprio qui si raccoglie, di thé. Il ritmo è lento, c’è una tronco d’albero concavo che, suonato al suo interno, viene usato per comunicare anche a chilometri di distanza.

Poi, a pochi passi da questo silenzio, c’è una scuola elementare, quella dove il mio cuore si è fermato e probabilmente è rimasto: a guardare lavagnette su cui sono scritte parole con la calligrafia più dolce, tirate su da manine fiere, che conoscono poco il mondo, ma che, in qualche modo, vogliono conquistarne un pezzo. Abbracci e baci, saluti e sorrisi, quelle manine che non vogliono farti andare via. Forse perché in noi vedono quel mondo che possono solo immaginare, incoscienti del fatto che anche noi siamo arrivati fin lì per conoscere il loro, per provare a imparare i segreti della loro felicità e per non dimenticare i loro volti mai più.

Carabane

Una delle isole più estese della zona, meta ideale per chi vuole vivere una giornata di pace assoluta. Alle sue spalle ha un passato triste: da qui gli schiavi partivano per Gorée ed è ancora possibile leggere l’insegna “Ecole Speciale” . Oggi è ideale per trascorrere qualche ora all’area aperta, visitare la scuola (vedi sopra per Ourong, si fa il bis di emozioni), mangiare il piatto tipico nel ristorante dell’hotel Carabane, naturalmente a base di pesce e godersi la tranquillità del posto.

Cap Skirring

Seconda località di mare del nostro tour, Cap Skirring offre una delle spiagge più belle della Casamance. Trovo sia stato un perfetto punto di partenza per visitare la regione, coniugando le belle spiaggia, le strutture alberghiere e l’animato centro cittadino. Sulla spiaggia che vedete in foto è d’obbligo una sosta indimenticabile, affascinante e selvaggia, con tanto di bestiame. Da qui è facile raggiungere il museo a cielo aperto di Sangawat: un percorso interessante e coinvolgente per conoscere da vicino le usanze e la vita dei villaggi del posto.
Tutte le fotografie di questo post sono state scattate con Fujifilm xt20. 
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