The Peter Pan Collar Body Wrapper

10 giorni a New York con poco più di 1000 euro: ecco come.

Partiamo dal punto più ovvio: staremmo sempre in giro per il mondo se non fosse per il lavoro, gli impegni e si, naturalmente, per lo sforzo economico che un viaggio richiede. Passiamo subito alla domanda: siete disposti a scendere a qualche compromesso e ingegnarvi un po’, se questo significa togliere il vostro viaggio dal cassetto e realizzarlo? La mia risposta è “si, assolutamente”.

Forte di questa convinzione ho sempre organizzato viaggi che in un determinato momento, conti in tasca, non avrei potuto permettermi. Ogni volta, poi, mi sorprendo di quanto non sia assolutamente vero che per viaggiare servono tutti questi soldi. Servono il giusto, ma servono anche e soprattutto organizzazione, ricerca, adattamento e spirito d’iniziativa. Il mondo è grande e noi, generazione 1000 euro dallo stage infinito, dall’affitto troppo caro e dal contratto a 6 mesi, non possiamo aspettare di avere chissà quale stabilità economica per iniziare a visitarlo. Metto un punto a questo discorso un po’ antipatico ma necessario per farvi capire il mio punto di vista e inizio con il motivo per cui avete aperto questo post: cercherò di illustrarvi brevemente quali sono i miei trucchi e i miei compromessi in generale e quelli che ho adottato nello specifico per questo viaggio a New York.

  • Riflessioni generali: New York è cara? Si dica di si, tantissimo. Io, fatta eccezione per il biglietto singolo della metro e per alcune attrazioni effettivamente care, trovo non sia più cara di Milano. Il cambio in dollari è leggermente favorevole e, per il food come per l’intrattenimento, la città è talmente grande e l’offerta talmente ampia che c’è tutto per tutte le tasche. Una città è sempre cara se si ragiona da turisti o si pretende di fare colazione da Starbucks tutte le mattine. Ma, ragionando un po’ più da local, o meglio da local che vivono ad Harlem e non nell’Upper East Side, scoprirete che il caffé a un dollaro del diner sulla strada residenziale è ugualmente buono, il posto più autentico e l’esperienza della colazione diversa da quella degli altri vostri viaggi. Da tenere in considerazione: i prezzi che vedete sui menù e sui cartellini, spesso sono esclusi tasse; negli Usa le tasse, circa l’8% si applicano nei ristoranti, sui servizi e su quasi tutti gli articoli venduti al dettaglio, fatta eccezione per alcuni oggetti come i capi d’abbigliamento sotto i 110 dollari. In molti supermercati, invece, il prezzo esposto è già incluso di tasse. Non dimenticate le mance! Sono praticamente obbligatorie, perché rappresentano il costo del coperto.
  • Flessibilità nella scelta del periodo e del volo. Lo strumento che utilizzo per comparare i prezzi é quello più comune: Skyscanner. Vi permette di vedere in un’unica schermata tutti i prezzi disponibili per ogni giorno di ogni mese. (Dopo aver fatto la ricerca, però, per questioni di sicurezza acquisto direttamente dal sito della compagnia.) Ottobre é il mio mese preferito per viaggiare, clima perfetto e relativamente bassa stagione: acquistando i biglietti alla fine di luglio ho pagato il mio volo per New York andata e ritorno da Milano, solo 370 euro. Avevo il desiderio di visitare la città proprio in quel periodo, ma se, come vi consiglio, aprite un po’ di più il ventaglio delle possibilità potete trovare anche prezzi inferiori, fino a 11 mesi prima della data di partenza.

  • Tanta flessibilità (e belle sorprese) sull’Alloggio. Il punto su cui ho risparmiato di più e che si è rivelata essere la scelta migliore del mio viaggio è stata la sistemazione. Gli hotel a Manhattan sono davvero cari (spostandosi a Brooklyn la situazione cambia minimamente), e mi è bastato poco per capire che, considerando il mio low budget, erano da escludere. Personalmente, ad un ostello o un b&b di bassissima qualità, sporco e con bagno condiviso, ho preferito una camera su Airbnb. Muovetevi con ampissimo anticipo: le migliori vanno a ruba. Ho cercato solo camere con bagno privato, letto con attenzione le recensioni, valutato le posizioni e ho scelto l’alloggio di un ragazzo di nome Baden, ad Harlem: un adorabile appartamento (che condividevamo con lui, sua moglie ed un amico), con arredo nuovissimo e grande pulizia. Per 52 euro a notte (per la camera, non a persona) abbiamo avuto mille attenzioni, un’accoglienza calorosa, aiuto e consigli in caso di bisogno, cartine e depliant sulla città, due chiacchiere in inglese (che non fanno mai male), asciugamani, uso della cucina attrezzatissima e un’esperienza da local. Forse sono stata fortunata a trovare persone così disponibili e attente alle esigenze degli ospiti, ma sono sicura che, con un po’ di intuito, è facile trovare un host capace di arricchire il vostro viaggio.
  • Muoversi in città. La città è enorme e camminerete tantissimo, ma per spostarvi da un quartiere all’altro la metro è fondamentale. La tessera per l’uso illimitato dei mezzi pubblici dalla durata di una settimana costa circa 30 dollari, un prezzo tutto sommato ragionevole considerato che di giorno userete solo quelli, se non volete restare bloccati in taxi nel traffico della città. Se state anche solo tre giorni in più conviene prenderne due perché il costo della singola corsa è di 3 dollari. Se la sera fate tardi, siete lontani dall’alloggio e bramate il letto, usate Uber senza esitazioni. Le tariffe sono ridicole rispetto a quelle in Italia e per guadagnare un’ora di sonno ne vale la pena.

  • Mangiare. Per me il cibo è uno dei più grandi piaceri della vita e dei viaggi: non vi dirò mai che per risparmiare dovete stare a pane e acqua. Un po’ di buon senso però è d’obbligo. Scegliete con cura, già prima di partire, i ristoranti che vi ispirano tantissimo e ai quali dedicherete un paio di cene “costose”. Per il resto si può mangiare tranquillamente spendendo intorno ai 6-7 dollari per un pasto veloce, (non solo hot dog, ma bagel, pollo, tramezzini, insalate, una vaschetta di sushi nei supermercati, street food a China Town, un trancio di pizza…) fino a 15 per una cena con piatto unico servito a tavola. Non vi siederete intorno a Times Square, mi sembra ovvio. Cercate quartieri con tanti locali, quelli solitamente frequentati dai newyorkesi. Un esempio? Due piatti abbondanti di spaghetti with meatball, accompagnati da focaccia, in un locale molto carino sulla 2nd Ave, assurdamente nell’Upper East,  circa 26 dollari (pari a 22 euro). Nei ristoranti non turistici, l’acqua è sempre offerta, i piatti sono abbondanti e spesso arrivano già con qualche contorno. Se, poi, avete un alloggio con angolo cottura o uso cucina, va da sé che comprare qualcosa per la colazione e cenare a casa un paio di volte aiuta a risparmiare. Inoltre fare un giro in un supermercato americano è OBBLIGATORIO! Ci starete ore, hanno di tutto, tante cose che porterete anche a casa come souvenir goloso e, quasi tutti, anche un’ampia scelta di tavola calda e fredda ad un buon rapporto qualità-prezzo. (Il mio preferito è Foodtown)

  • Attrazioni e posti da visitare gratuiti. Seguirà articolo più dettagliato sulle cose imperdibili di New York dal mio punto di vista, ma sappiate già che molte di queste sono gratuite. Tanto per cominciare la cosa più bella da fare nelle città è conoscere i diversi quartieri perdendosi per le strade e stando con il naso all’insù: più gratis di così. Per quanto riguarda i must, non esiste solo l’Empire State Building da 40 dollaroni, e per vedere da vicino la Statua della Libertà non è necessario prendendo il battello a pagamento. Dal Central Park al traghetto per Coney Island, dalla jam session a casa di Marjorie Eliot alle gallerie d’arte: la città si può anche conoscere for free.
  • Informarsi e pianificare. Il venerdì al Moma si entra gratis, per esempio e il sabato il Guggenheim è su offerta. Tanti altri musei di New York sono “su offerta” ogni giorno: vuol dire che vale la politica del “paghi quanto puoi”. Non vergognatevi e pagate davvero quanto potete, nessuno vi rifiuterà il biglietto, anche in cambio di soli 4 dollari. Ancora: se volete vedere una partita di basket solo come esperienza, ma non tifate nessuna squadra in particolare, quelle dei Nets costano un quarto rispetto a quelle dei Knicks… In base ai vostri interessi, fate delle ricerche ad hoc e pianificate il vostro viaggio in base alle priorità. Io, ad esempio, ho lasciato per l’ultimo giorno l’ingresso al Top of the Rock, il cui biglietto è 34 dollari, perché non era la cosa a cui tenevo di più e non volevo togliere, eventualmente, questo budget a cose che preferivo.

  • Acquisti. Se state andando a New York per acquistare quattro borse di Michael Kors, fare follie da Marc Jacobs o scorta di Converse per tutta la vita, probabilmente tutto quello che ho detto fino ad ora non vi servirà, perché il vostro budget crescerà in modo esorbitante alla voce acquisti. Ho portato a casa tanti oggetti e souvenir: piccole cose caratteristiche, che potessero ricordarmi il viaggio, ma non sono andata lì con l’intenzione di fare shopping. Non solo per una questione di budget, ma anche perché avrebbe rubato troppo tempo alla visita della città e perché ormai è così: tutto si trova ovunque e tutto può arrivare ovunque grazie allo shopping online. Si, ok, ha avuto un certo peso la questione di budget, ma se avessi ceduto ad acquisti importanti, ora non starei già pianificando il prossimo viaggio con i soldi risparmiati. Una buona regola è darsi un limite sin dall’inizio e magari dedicare solo gli ultimi giorni allo “shopping”, in modo da stare più tranquilli.
  •   Souvenir per gli altri: se proprio dovete portare a tutti i parenti e gli amici inutili calamite e portachiavi, andate a China Town per risparmiare. Ma il mio vero consiglio, un po’ egoista, lo ammetto, è: fate una bella cernita di quelli che proprio se lo meritano e pensate a godervi il viaggio. Chi vi vuole bene sarà felice dei vostri racconti e si accontenterà anche di una cartolina.

the peter pan collar

Comments

comments