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Da New York al Senegal: i miei consigli per le fotografie di viaggio

La grande premessa è che naturalmente non sono una fotografa e non mi permetterei di dare consigli tecnici su un’arte e una professione che ammiro e amo davvero troppo per poterla sottovalutare in questo modo. Quello che sono di sicuro è una viaggiatrice e si, si può essere viaggiatori anche solo con i tanti viaggi nel cassetto dei sogno da realizzare, e pochi timbri sul passaporto. Il nesso tra questi due grandi amori viene da se: viaggio per fotografare e fotografo per viaggiare.
 
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Quelle scattate nei posti che visito sono le foto a cui sono più affezionata, le uniche che stampo e che riguardo in continuazione. Sono anche, a quanto pare, le fotografie che apprezzate di più sui social e qui sul blog. In qualche modo, probabilmente, ho raggiunto il mio piccolo grande scopo di trasmettere qualche sensazione o ispirazione attraverso i miei scatti. Questo post di consigli, quindi, non vi parlerà di tecnicismi e perfezionismo, ma di emozioni e dettagli.

Quale macchina fotografica scegliere?
Passare ad una mirrorless per i miei viaggi è stata una svolta epica. La mia compagna per New York e per il Senegal è stata una delle mirrorless più amate degli ulitmi tempi: la Fujifilm xt-20. La differenza abissale di ambienti, colori e situazioni tra le due mete è già sufficiente a raccontare la versatilità di questa macchina fotografica che racchiude in un corpo conpatto e dal design vintage (quindi perfetto per me) una tecnologia avanzata che garantisce massimi risultati. I suoi punti di forza sono: la possibilità di fotografate le immagini proprio come le si vedono, grazie alle ghiere di comando e vari modi di esposizione, oppure in SR AUTO per una modalità completamente automatica intelligente; i punti di messa a fuoco selezionabili sullo schermo touch LCD; Il numero di punti di messa a fuoco: ben 91 (fino a 325 punti) che la rende perfetta per qualsiasi tipo di scena; il processore X-Processor Pro, velocissimo e di ultimissima generazione; la possibilità di combinarla con ottiche X Mount (la cui gamma va dai grandangolari alle focali fisse) ideate per ottenere un’altissima qualità d’immagine.
Prendete confidenza con la macchina fotografica
 Prima di un nuovo viaggio, per gli appassionati come noi, c’è la forte tentazione di concedersi una nuova macchina fotografica o aggiungere qualcosa al proprio corredo. A mie spese ho però un importante consiglio da darvi: partite sempre con l’attrezzatura che conoscete e con cui avete avuto modo di fare pratica tante volte. Non esistono brutte fotografie in viaggio, sono tutti splendidi ricordi ma esiste il tempo perso per capire come si sposta il punto di messa a fuoco, il video perso perché non ci ricordiamo come si fa Rec, i nervi che rovinano un momento perché invece di goderci una vista litighiamo con le Iso.

 

Fare ricerche sul posto che andrete a visitare
 Ne facciamo tantissime: sul food, su cosa vedere, sui trasporti, sullo shopping, sui consigli pratici per il nostro viaggio. Io personalmente faccio anche una ricerca fotografica. Innanzitutto su Instagram inizio a cercare tra i miei Travel Blogger e Instagrammer preferiti quelli che hanno compiuto lo stesso viaggio e inizio a cogliere ispirazioni e spunti per gli angoli più caratteristici. Poi prendo appunti sugli orari: quella vista perfetta da fotografare al tramonto o le le illuminazioni di un palazzo ad una certa ora. Segno le foto assolutamente da non perdere… per poi, magari, improvvisare per tutto il viaggio.

 

Prendersi il giusto tempo per la foto che sognate
 Prima di fare un viaggio, lo sogniamo ed è quel sogno che vorremo conservare nelle fotografie: il posto proprio come lo immaginavamo più la bellissima e surreale sensazione di averlo trasformato in realtà. Non ho problemi a dire che per la foto che voglio ritorno anche in un posto due volte, se la prima volta c’è troppa gente o è cattivo tempo e la luce non è come la vorrei. Non so quando avrò modo di tornare in un posto, quindi, oltre a godermi l’esperienza fino in fondo, devo anche averne il ricordo perfetto. Nessuno vi corre dietro: aspettate che la macchina passi, che quella persona si sposti, che il fuoco sia proprio dove lo volevate. Meglio poche fotografie ben realizzate che tante fatte in modo approssimativo.

 

Le persone
 Il mio soggetto preferito in viaggio sono sempre le persone. Anche se non sono protagoniste assolute di uno scatto, credo che includere qualcuno in una fotografia di un luogo, anche se in secondo piano, anche se in modo un po’ casuale, fa davvero la differenza. Rende tutto più reale ed autentico, ci regala la percezione di un momento di vita vissuta, di una cultura, della gente che frequenta un luogo e che era con noi, senza saperlo, durante il nostro viaggio. Una cosa che ho imparato, poi, è che se si vuole fotografare un soggetto come una persona che lavora, un artigiano o un cuoco, è bene far capire il proprio intento e istaurare, con un semplice sguardo, un rapporto di fiducia per raggiungere un risultato molto migliore di una foto rubata.

 

Come si immortalano le sensazioni?
Non siamo dei fotografici, dicevamo, e spesso può sembrarci difficile catturare con uno scatto un momento, un odore, un’atmosfera. Quello che faccio prima di prendere la macchina fotografica, appena arrivo in un via caratteristica, di fronte ad un monumento storico, su un ponte, in un villaggio, in un ristorante… praticamente ovunque, è cercare di vivere a fondo il momento e di fare mente locale delle sensazioni che mi trasmette, coglierne i dettagli, le luci, i colori. Solo in un secondo momento prendo la macchina fotografica e cerco di racchiudere tutto quello che provo e di far si che ciò che vedo e sento, sia lo stesso dal vivo e nella fotografia.

 

C’è il panorama ma ci siete anche voi
Anche se non siete persone vanitose o non amate l’obiettivo (o credete che l’obiettivo non ami voi) non portate a casa solo fotografie scattate da voi, ma fatevene scattare anche qualcuna, dai vostri compagni di viaggio, ma anche dai passanti, per avere almeno un ricordo, appunto, insieme alla persona con cui viaggiate. In alcuni casi accetto persino i selfie, perché vale tutto pur di immortalare l’emozione di una passeggiata sul pontile con vista grattacieli.

 

Come sto?
Si, per il lavoro che mi sono scelta e anche per mania (o malattia?) personale, ogni mattina durante un viaggio, scelgo il mio outfit in base alle possibile fotografie che farò in quella determinata giornata. Senza arrivare a questi estremi, basta una pettinata, un po’ di trucco, una maglietta carina: insomma a meno che non stiate scalando l’Everest, non sopporto che si vada in giro sciatti solo perché in viaggio. La conseguenza sarà che odierete ogni foto e non vorrete mostrarla a nessuno né tenerla per voi.
 
Mettersi in posa
Spesso ci imbarazziamo da soli a metterci in posa avanti ai monumenti. E facciamo bene: il tempo delle pose come i nonni avanti la torre di Pisa dovrebbero essere finiti. Non siamo dei fotografi e nemmeno dei modelli, ma sappiamo cosa ci piace e se ci piace giocare con la fotografia dovrebbe essere lo stesso anche quando ci troviamo avanti l’obiettivo e non dietro. Senza pose da Gigi Hadid andrà benissimo, anzi, la spontaneità e l’integrazione con il resto dell’ambiente sono le caratteristiche fondamentali per far vedere che non vi trovavate avanti Times Square ma A Times Square.
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Consigli pratici

La tecnologia è nostra alleata, ma va aiutata. Quindi: sempre una memory o anche due di riserva; sempre una batteria di riserva carica (mi è capitato spessissimo di scaricarne due in un solo giorno); sempre la macchina fotografica assicurata al collo e il copri-obiettivo ben saldo in tasca o legato alla macchina; se si viaggi con un computer sempre scaricare le foto tutte le sere; portare con sé, se si riesce, una qualsiasi altra macchina fotografica o almeno avere la memoria del telefono completamente vuota o quasi… perché peggio del perdere o rompere la macchina fotografica c’è solo l’impossibilità di immortalare il resto del viaggio.

Queste foto sono state scattata con Fujifilm xt20 e sono senza filtri.
 the peter pan collar

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