Lettera a Pino
Beati voi che avete trovato le parole per ricordarlo, che siete riusciti a spiegare le vostre emozioni, che avete raccolto la forza per condividere le sue canzoni. Lo avete fatto appena avete ricevuto la notizia, arrivata ancor prima di alzarsi dal letto: sul cellulare un messaggio della mamma, di un’amica, di qualcuno che condivide con voi l’affetto verso di lui ed ora la pena per la sua scomparsa. Aprire Facebook è stato sufficiente: i pensieri di tutti andavano a Pino. Post e fotografie, video di canzoni rendono tutto tragicamente reale: ci ha lasciati.
Io che fin ora ho vissuto la mia giornata in uno stato di shock, spero, iniziando a scrivere, che le parole escano fuori da sole. Come il più grande degli sfoghi, come il più sofferto dei pianti. In questo stato di lutto che ci accomuna, che ci rende tutti suo figli, fratelli, amici. In questo giorno con il sole fuori dalla finestra, e il buio dentro di noi. In questo giorno che è il penultimo delle feste e che d’ora in poi sarà una triste ricorrenza. In questo giorno voglio provarci anche io a ricordarti e salutarti, caro Pino, senza pretese né timore di non essere all’altezza. Semplicemente con l’affetto che, so, tante persone provano verso di te. Le parole più belle tanto saranno sempre le tue ed è difficile parlarti senza imitare un po’ le tue canzoni, senza che ogni parola ci ricordi un ritornello. Impossibile scegliere una preferita o la più adatta per dirti addio, ecco perché preferisco farlo con qualcosa di mio.
Emoziona rendersi conto di quanti tra noi sentano di avere un particolare legame con te o con un tuo pezzo. E non sono solo tuoi fans, non sono solo napoletani. Io che mi sono sempre considerata una tua fedelissima, mi rendo conto che questo rapporto che voglio immaginare tra noi, non avrebbe senso senza i miei genitori che mi hanno messo sin da bambina le tue cassette nel mangianastri Chicco. Senza il fidanzato da cui farmi dedicare una tua canzone e con cui tornare dal mare col sottofondo delle tue note. Senza le amiche con cui venire al tuo concerto. Senza mia sorella con cui cantare a squarciagola la domenica mattina. Senza le strade di Napoli in cui, da un bar o da un’auto, da una signora che canta o direttamente dal nostro animo, la tua voce si sente sempre.
Sto leggendo tante parole bellissime ed emozionanti, tanti pensieri sinceri e sofferti e credo che mai nessuno si sia portato via così tanti pezzetti di cuore in una volta sola.
Scrivo nella convinzione che il dolore che proviamo è un privilegio: perché ti abbiamo conosciuto, attraverso la tua musica e i tuoi testi sei entrato a far parte delle nostre vite. E sei stato con noi, in tutti i viaggi in macchina, durante tutte le Pasquette o i falò in spiaggia. Eri e sempre sarai tra le corde di una timida chitarra di chi si cimenta a suonare e sceglie sempre le tue note per iniziare. Eri e sempre sarai sulle labbra degli innamorati con i tuoi brani più romantici. Eri e sempre sarai nei napoletani più orgogliosi che vedono in te un simbolo e la voce della loro splendida città. Nei pensieri di chi vive lontano e vede in te un legame con la propria terra. Nelle ispirazioni di musicisti e parolieri.
Per me, che sei stato la voce narrante della mia vita, cantando la colonna sonora dei miei momenti più importanti, delle mie età e dei mie affetti, sarai sempre nella mia anima. Perché la mia vita senza di te probabilmente sarebbe stata la stessa, ma non avrebbe mai avuto le stesse emozioni e la stessa musica.
“resta, resta cu’ mme’… qui sul mio cuore”
Grazie Pino