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Le cose che non so se mi piacciono: le running shoes
- Posted on: 24 Febbraio 2015
- by: serenaautorino
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Ho sempre trovato difficile interpretare la stranissima sensazione che provo quando diventa di moda qualcosa che è sempre piaciuto solo a me. O qualcosa che da ragazzina odiavo. O, ed è il caso più comune, qualcosa che non ricordo se mi piace o no. Lo indossavo durante l’adolescenza, ma mi piaceva davvero? O ce l’avevo solo per moda? Bo. Sicuro è che verso alcune cose so benissimo cosa provo: le amo o le odio. Su altre, invece, sarò sempre indecisa, in dei momenti le desidero ardentemente, in altri mi chiedo come faccia la gente ad indossarle.
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Vogue per i suoi 50 anni inaugura Vogue Archive
- Posted on: 28 Settembre 2014
- by: serenaautorino
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Alcuni mesi fa ero alla disperata ricerca di numeri di riviste di moda di varie annate, ovviamente LA rivista di moda che maggiormente cercavo era Vogue. La mia tesi di laurea “Il Linguaggio dei giornalismo di Moda” sarebbe stata decisamente più semplice oggi. Questo grazie ad una grande opera: l’archivio digitale di 50 anni di moda, costume e stile. 50 anni che nessuno come Vogue ha potuto documentare in modo così dettagliato e completo. Continue Reading
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Quando un’icona diventa profumo: Diana Vreeland
- Posted on: 5 Settembre 2014
- by: serenaautorino
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È davvero raro che la pubblicità di un profumo mi faccia venire voglia di provarlo o acquistarlo. Può nascermi la curiosità, ma niente di più. Trovo sempre poco realistico ed efficace il tentativo descrivere un odore. È così difficile. Quanti termini possono esistere per farlo? Bouquet fiorito? Sì certo, sanno sempre di fiori i profumi. Delicato? Forte? Troppo soggettivo per dirlo. Forse tengo troppo a questo senso per fidarmi delle parole. Un profumo va sentito. Continue Reading
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Vogue è la Bibbia. Tutti lo sanno. Anche chi non sa nulla di questo mondo, da qualche parte l’ha sentito dire che Vogue è tutto.
Il proprio nome da qualche parte su vogue.it è palpitazioni. È farfalle nello stomaco. È voglia di dirlo a chiunque.
È necessità di ricaricare cento volte la pagina perché non ci si crede. È orgoglio. È speciale.
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