Un mese a Milano, già uno. Troppi giorni per una vacanza, troppi pochi per sentirsi a casa.
Un mese che sa ancora di provvisorio, di incompleto, di qualcosa da iniziare. Mentre altre cose, senza accorgermene, sono già iniziate: l’università, un lavoro, un po’ di freddo, la nostalgia da alcuni affetti, l’entusiasmo per ciò che posso avere qui.
30 giorni in una città che decisi tempo fa sarebbe stata la mia. Ora posso chiamare mia anche una casa, faticosamente cercata e trovata quando sembrava che nessuna fosse adatta a me. Che poi è ancora così, ma mi son rassegnata all’idea di rendere adatta quella che ho scelto. Io mi adatterò a lei, e lei a me. Continue Reading