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Büyükada, principessa del silenzio

 

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A largo della caotica Istanbul, nel mar di Marmara, è possibile scoprire dei luoghi dimenticati dal tempo. Dopo un piacevole viaggio in traghetto di un ora o poco più, si raggiunge un piccolo arcipelago fatto di minuscole spiagge candide e tanto verde disseminato da casette colorate.

 

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Si tratta delle Isole dei Principi, le Prens Adalari. Pezzi di terra abitati da tempo immemore, grazie alla loro strategica posizione, alle porte del Bosforo. Prima fortezze di protezione, poi luogo d’esilio per principi e nobili e in seguito esclusivo luogo di villeggiatura degli stessi. Oggi oasi di tranquillità, per riposarsi dalla frenesia della città in un giorno di sole. Un giorno in cui vi sembrerà di passeggiare per le strade di un’altra epoca.

 

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Io, delle nove isole, ho visitato Büyükada, 5,4 km² di viuzze caratteristiche, fiori, calessi e silenzio. Qui non ci solo altri mezzi di trasporto che le carrozze, le biciclette, qualche motorino dei locali. Nessuna auto.  Dal traghetto, raggiungendo l’imbarcadero, la sensazione è surreale. Lo scenario sembra disegnato, finto, come Disneyland.

 

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La si può visitare con una delle tante carrozze o in bicicletta, ma io l’ho fatto con una rilassante passeggiata a piedi. (Il motivo è che la mia metà, con cui ho compiuto questo viaggio, non riusciva a tollerare lo sforzo cui questi poveri cavalli sono sottoposti, costretti a correre dalla mattina alla sera, trainando turisti, per lunghe salite sotto il sole. Io poi, vergognosamente, non so andare in bicicletta). Bisogna addentrarsi nei viali in salita, alberati e fioriti, ed ammirare le dimore ottocentesche, soprattutto bianche e in colori pastello. Le verande in fiori, i mobili in vimini, le finestre aperte da cui non si ode alcuna suono, i cancelli ricchi di ghirigori, i gatti addormentati sui davanzali.

 

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Nella zona bassa dell’isola, vicino l’imbarcadero e lungo le rive, c’è decisamente più vita: le case sono più piccole ma vivaci, con bambini che giocano e anziane che si godono la frescura all’ombra del patio. C’è la bottega di un barbiere, negozi per la pesca, caffè, bancarelle di gioielli.

 

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Sul lungomare e nelle stradine intorno ci sono tanti ristorantini di pesce e tradizionali piatti turchi. La cucina è semplice e genuina, i prezzi decisamente bassi. Il consiglio è di scegliere uno di quelli con i tavoli posizionati sullla piattaforma in legno proprio sull’acqua. La cornice ideale per concludere la visita.

 

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Personalmente l’atmosfera di questo posto, lo stile delle abitazioni, la quiete mi hanno ricordato le isole Keys in Florida. Non basta che siano isole per darti quella sensazione di estraneità. Devono essere isole su cui si vive diversamente, luoghi distaccati dal resto non tanto nello spazio e nel tempo, ma soprattutto nello spirito. Büyükada è così. Le lancette sembrano fermarsi, i volti di chi vive qui sembrano sorridere più lentamente.

 

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I fiori sono meravigliosi, forse a sbocciare ci mettono più tempo, e poi vivono tantissimo. Io voglio chiamarla “isola dei fiori”. Sono ovunque: sui muri delle case, ai balconi, venduti su carretti, in splendide aiuole.

 

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Per portare a casa un pezzetto di questi colori, nella versione trasportabile in valigia, ci sono i fiori di carta delle coroncine. Ne compri subito una appena arrivi. I venditori sono ovunque e ne hanno per tutti i gusti. La poni  sul capo come da tradizione e per un giorno sei anche tu principessa di queste isole a largo del tempo.

 

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