Occhiali e vintage, vintage e occhiali
Gli occhiali da sole sono tra i più democratici degli accessori. Adoro il fatto che li indossino tutti, modaioli o meno, attenti alle tendenze o no, vintage, economici, ultrafirmati e anche tantissime imitazioni. Ma agli occhiali non rinuncia nessuno. Durante la scorsa edizione della Milano Vintage Week sono stati tra gli oggetti più acquistati. Gli espositori erano fornitissimi di tantissimi modelli: per tutte le tasche e per tutti i gusti. Scommetto che sarà così anche quest’anno. Quindi il motto è, ancora una volta, farsi trovare pronti allo shopping!
Sorvolando sulla più grande e scontata delle premesse (ovvero che è in base al proprio viso e il proprio carattere che bisogna scegliere gli occhiali), sono dell’idea che per l’occhiale vintage non è necessario avere uno stile marcatamente vintage ed è quindi perfetto come primo accessorio per avvicinarsi a questo mondo ed iniziare ad acquistare pezzi retrò. Gli occhiali contemporanei, infatti, sono ispirati spessissimo a modelli di qualche decennio fa… perché, quindi, non acquistare direttamente un occhiale “di quell’epoca”?
Tra l’altro, più di qualsiasi altro oggetto, è possibile trovare occhiali mai usati o come nuovi, anche firmati (come i miei adorati e immacolati Valentino). Spesso i rivenditori li sistemano o cambiano le lenti, per offrirvi un accessorio impeccabile. In materiali di qualità e dalle linee originali, sono, poi, spesso più economici della collezione dello stesso brand attualmente nei negozi. Per non parlare del fattore che preferisco: l’unicità. Sono stati prodotti nel tempo talmente tanti occhiali di talmente tanti marchi che è quasi impossibile che vi ritroviate in tram di fronte a qualcuno con il vostro stesso paio di lenti vintage. A meno che, naturalmente, non optiate per un grande classico, iconico di un determinato brand. In alcuni casi, ne vale davvero la pena e una particolare attenzione di questo post deve andare al marchio Ray Ban, che è riuscito a legare il proprio nome al mondo dell’occhiale in modo iconico e simbolico, grazie ai numerosi film in cui modelli, poi divenuti famosissimi, sono apparsi e ai divi che, nel corso del tempo, li hanno scelti.
Non posso non iniziare dalla classica goccia. Il modello Aviator, se esiste una storia degli occhiali, rappresenta sicuramente un importante tassello. Iconici, semplici e riconoscibili, sono immancabili nelle collezioni degli amanti del brand. Indossati in numerosi film e pensati per l’uomo ma che, trovo, rendano omaggio ai lineamenti femminili più marcati come dimostrano le numerose celebrità che li adorano.
Sempre Ray Ban produce i Clubmaster, diffusissimi anche da vista, più modaioli e presenti in più varianti. Mentre per la goccia consiglio di andare sull’originale marchio Ray Ban, per questo modello suggerisco di cercare anche gli altri brand che si ispirano a questo classico. La doppia anima della montatura, doppia della parte superiore e sottile intorno alla lente, rende questo modello molto versatile declinabile in varie dimensioni, materiali e colori.
Infine i Wayfarer, i rivoluzionari occhiali lanciati nel 1956 e di grandissimo successo negli anni 60 e poi, di nuovo, durante gli anni 80 grazie alla visibilità di film come Risky Business o Blues Brothers. Sono loro gli occhiali più venduti nella storia dell’occhialeria (allora sì che esiste) e questo vi renderà facilissimo trovare tantissimi brand che vi si ispirano e reinterpretano questo tipo di montatura. A seconda della dimensione sono, tra l’altro, tra i pochissimi modelli che donano a qualsiasi tipo di viso.
Un altro marchio storico è Persol: così come Ray Ban, pensa inizialmente all’uomo ma propone modelli che noi donne abbiamo saputo fare nostri. Cercare un occhiale Persol vintage perchè: è italiano, è senza tempo, è di qualità. In particolare amiamo i super classici colori terra di Siena e Caffè. Il modello che ha reso inconfondibile questo marchio è il 649. Ho appreso che fu ideato inizialmente per i guidatori di tram torinesi e che, nella versione 714, è stato, in assoluto, il primo occhiale pieghevole. L’ho scoperto grazie al loro sito che vi consiglio di visitare per conoscere la storia di questa azienda e delle sue storiche creazioni.
Naturalmente non finisce qui. Questi due brand sono solo uno spunto, un’idea di come un’occhiale può diventare un simbolo, creare immagini fortissime e, quindi, rinnovare completamente un nostro look. Con gli occhiali si può comunicare, essere misteriosi, appariscenti, sofisticati.
Qualche altra tipologia da scovare e misurare alla Vintage Week? Il classico tondo hippie (visto in giro le tendenze moda per questa primavera?) come lo portava John Lennon; bianchi, anni 70, come Brigitte Bardot. Di qualsiasi colore, forma e materiale, sbizzarrendosi come lady D; da gatta come Miss Monroe.
Io, in fatto di occhiali non saprei davvero quale mettere tra i preferiti. So però che mi innamoro follemente, li indosso e vorrei non toglierli più. E a voi: qual’è il modello vintage che vi farà innamorare?