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10 cose che ho amato a Siviglia

10 cose che ho amato a Siviglia

Si fa presto a dire “raccontaci del viaggio”, le cose più belle scorrono avanti agli occhi come in un film un po’ confuso, si mescolano alle emozioni e all’euforia. Da raccontare ci sono le scoperte, i momenti divertenti, l’impressione che ti ha fatto un popolo, ma da consigliare? La vera sfida è quella e si può portare a termine solo dopo aver riorganizzato i pensieri, le foto, i souvenir, gli opuscoli e i bigliettini da visita dei locali. Ecco i miei 10 consigli su Siviglia, naturalmente sono strettamente personali e sono non tanto le cose da vedere o da fare, ma le 10 cose di cui spero vi innamorerete come è successo a me.

Flamenco

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Il flamenco è nato lì e l’intera città ne è pervasa. Dalle ragazze che lo ballano per strada, ai locali, fino alla zona completamente piena di negozi con abiti e accessori tipici (Calle Alvarez Quintero e dintorni). Naturalmente ho acquistato un paio di fiori da mettere nei capelli. Per assistere a uno spettacolo vi consiglio di cercare un locale e non uno spettacolo organizzato (troppo da turisti). Noi abbiamo scelto la Carboneria, nel Barrio Santa Cruz. Una sorta di circolo, dove gli spettacoli sono un po’ improvvisati. L’atmosfera è surreale, ma assolutamente autentica.

Panorama dal Metropol Parasol

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Mai avrei pensato che la struttura iper moderna che troneggia al centro dell’antica Siviglia, sarebbe stata una delle cose più emozionati. Salire su questa terrazza di funghi e passerelle ondeggianti, invece, vi permette di avere una vista mozzafiato sulla città. Il biglietto di ingresso costa solo 3 euro, ma vi viene “rimborsato” con una consumazione al bar della terrazza, così da godersi un tramonto sorseggiando una cerveza.

I tapas bar

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“Per conoscere davvero Siviglia vai nei suoi bar”, questo il consiglio di chi conosce bene la città. Assolutamente vero: i sivigliani (un po’ come tutti gli spagnoli) trascorrono infinite ore nei bar, per tutti i pasti della giornata. Alcuni sono antichissimi e vi si sente tutta la tradizioni sul vecchio bancone, sui manifesti della corrida, sulla lavagnetta dove vengono appuntate le tapas del giorno. Per mangiare come le persone del posto, scegliete quello più chiassoso e un po’ più malandato, spesso non esiste servizio a tavolo e nemmeno il tavolo, ma con 10 euro al massimo proverete delle cose buonissime. (presto un altro post dedicato agli indirizzi)

Bici

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Una delle cose che in viaggio si pensano e si fanno in un secondo: noleggiamo una bici. Siviglia è piccola e si gira perfettamente a piedi, ma per andare da una zona all’altra la bicicletta si è rivelata comodissima e anche pratica da usare grazie alle piste ciclabili lungo il canale e nelle parti di collegamento della città. Per non parlare del Parque de Maria Luisa, tutto da pedalare.

La Cartuja

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Zona più “atipica” di Siviglia, che nasce dalla riqualificazione del Monastero de Santa Maria de las Cuevas che oggi ospita il Centro Andaluz de Arte Contemporaneo. Anche se è una cosa che troverete in fondo alle guide, il mio consiglio è di segnarlo tra gli imperdibili per la sua atmosfera surreale e il mix di antico e moderno. Leggete la storia di questo luogo, da monastero dove spesso soggiornava Cristoforo Colombo, passando per fabbrica di maioliche… ne rimarrete affascinati.

La cura e la manutenzione

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I posti come questo conservano la magia e le caratteristiche di un tempo, solo se preservate con tanta cura e amore. Nei perfetti colori delle abitazioni, nelle strade ben tenute e nei dettagli di ogni monumento o scorcio, questo amore si vede. I sivigliani amano questa bomboniera di città e fanno in modo che gli altri la amano, preservandola in modo impeccabile. Questa è stata una delle cosa che ha reso la visita davvero unica.

I colori

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Dalla foto di una casa potrei indovinare: quella è Siviglia. Bianco, giallo e un po’ di rosso per i muri. Blu per le ceramiche che decorano le insegne dei bar. Tanto bianco, ma diverso da quello greco, per capirci. Lo si vede in particolare osservandola dall’alto dalla Torre della Giralda (ingresso dalla Cattedrale) che affaccia proprio su tutto il barrio Santa Cruz, il vero e proprio centro storico della città.

La sera

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Cala il buio e Siviglia si sveglia. La notte la città vive una seconda vita, i ragazzi si riversano per le strade e nei bar, si sente musica provenire da cortili e scantinati. Si mangia e beve a qualsiasi ora. Questo tipo di ritmo è dovuto al fatto che da maggio a settembre le temperature durante il giorno sono poco sopportabili e quindi è nelle ore notturne che ci si riprende e ci si dedica alla vita mondana. Potete bere qualcosa ovunque ma il luogo più vivo per antonomasia è l’Alameda de Herules, anche se io ho preferito i vicoletti che dalla cattedrale vanno verso la Macarena.

Triana

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Ogni quartiere di Siviglia ha le sue caratteristiche ed è ben distinguibile dagli altri, ma quello che potrebbe addirittura sembrarvi un’altra città è sicuramente Triana, dall’altro lato del Guadalquivir, è probabilmente il quartiere più cattolico della cattolicissima Siviglia, in passato era questo il lato potente della città. Qui bisogna perderci, ammirare le ceramiche (è qui che si producono e approfittatene anche per visitare il Centro Ceramica Triana. Ottimi posti dove mangiare, la Real Iglesia de Santa Ana, il mercato: solo questo quartiere meriterebbe un giorno intero.

I giardini del Real Alcazar

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La principessa che è in me doveva sospettarlo: il palazzo è stato splendido, ma ancor di più lo sono stati i giardini. Non quelli di Alice nel Paese delle Meraviglie, ma più simili a quelli di una Jasmine un po’ decadente. Affascinanti e un po’ malinconici, con tanti scorci inaspettati.

Spero che questi spunti possano esservi utili per un vostro futuro soggiorno a Siviglia, luogo che amerete senza alcun dubbio.

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