Il primo post di outfit… è vintage!
No questo non è un post di outfit ordinario. Mai lo sarà, mai ne farò di quelli in cui mi metto in posa come una modella, sono troppo timida. Sono troppo poco vanitosa per fare un post esclusivamente con mie foto. Sono, però, innamorata della moda. Di abiti, scarpe e cappelli. Di foulard, gonne e tutto quanto possa entrare nel mio armadio.
Credo fortemente che indossare qualcosa di speciale possa rendere speciale un momento. Quindi nelle mie foto si vedrà cosa indosso, ma, allo stesso tempo saranno sempre anche le parole a raccontarvelo. Preferisco scrivere il perché amo un capo, dove lo compro, da dove ho colto lo spunto. Spesso saranno capi vintage o di collezioni passate. Altre volte mostrerò fiera un nuovo acquisto online o un’occasione da outlet. Ma i miei non saranno mai consigli per gli acquisti. Se pubblicherò scatti simile sarà perché avranno un significato: un’interpretazione, uno stile, un dettaglio che voglio trasmettervi.
Dopo la lunghissima ma necessaria premessa, protagonisti di questo post sono non uno, ma addirittura 4 outfit (che poi non conosco mezze misure io..!). Quelli delle quattro giornate della Milano Vintage Week. Sono dunque quasi totalmente vintage, quasi totalmente dall’armadio di mia mamma. La cosa che più mi ha colpito indossandoli è ricordarmi di quando li vedevo nel suo guardaroba e pensavo che mai avrei avuto il coraggio/ il fisico /l’occasione per mettermi uno di questi pezzi.
Per fortuna i gusti li elaboriamo crescendo, ci rendiamo conto che è bello cambiare e vestirsi cogliendo tanti ispirazioni, mixando gli stili. Osando. Poi, devo aggiungere, che, da quando sto a Milano, una taglia, almeno, l’ho persa e queste cose taglia 36 mi stanno molto meglio (cioè mi stanno). Scommetto che in tante tra voi siete state tentate da indossare quell’abito particolare di vostra mamma, quella borsa super classica di vostra nonna, la giacca con spalline della zia che vi ha regalato ma tenete lì, imbustata e mai (da voi) indossata. Vi suggerisco di provare, assolutamente, a fare vostri questi capi. Inizialmente potrete vedervi un po’ strane allo specchio, ma il fatto che un capo vintage sia già di famiglia, come vi ho detto qui, aiuta ad avvicinarsi a questo modo di vestire. E’ già vostro e non lo sapete.
Il primo look era anni 60. Sognavo di essere Twiggy, con i capelli più lunghi e qualche taglia in più, ok. Ma mi sono catapultata. Poi ho rubato un paio di occhiali ad un espositore della fiera, per fare da maestrina, rosa, come i motivi del mini mini dress. Vestito che mi è stato regalato da una persona che sapeva del mio amore per il vintage e ha pensato subito a me quando ha trovato in cantina degli abiti della mamma. “Piccolina come te” mi ha detto. Ed effettivamente è assurdo che questo abitino, fatto su misura per qualcun altro, mi stesse così ben cucito addosso.
Il secondo giorno ero anni 70. Sempre dallo stesso meraviglioso baule da cui preveniva il vestitino del giorno prima, è uscita fuori anche questo, che però ho indossato con dei jeans a zampa, acquistati da Bivio, a Milano. Il tocco in più è stata la mia adorata corona di garofani rossi che in realtà era, un tempo, una cintura. Ed è il mio personale omaggio a Frida, che mi concedo in quei giorno in cui mi sento proprio al top e voglio che tutti lo notino (è un po’ appariscente no? la volevo così!). Poi mi sono cambiata: il jeans a vita alta, che mio padre mi ha ricordato che un tempo odiavo, meritava di essere mostrato in tutto il suo allure seventies, così l’ho indossato anche con una blusa in seta, scelta per me da Il profumo del passato, uno speciale e-commerce vintage.
Il terzo outfit è stato il mio preferito. Perché è inutile, posso provare a cambiare quanto voglio, ma le gonne ampie saranno sempre il mio più grande amore. Questa gonna anni 80, con top e cintura coordinate, non è proprio a ruota, ma scende in maniera asimmetrica con una balza finale che nasconde una striscia di tulle rosso. Non ho messo grandi accessori perché credo che lo scozzese in taffettà non ne avesse tanto bisogno, ma un calzino glitter ci stava tutto. Le scarpe altissime in vernice hanno completato la mia trasformazione in una Cyndi Lauper del 2015.
Il quarto look, dell’ultimo giorno, è senza anni, nel senso che veramente non so di quando siano questi due pezzi Moschino, probabilmente inizio anni 90. Non sono nati coordinati, ma io ho voluto metterli insieme: il pantalone a fascie più ampie ed il gilet a righe formate da lacci di scarpe. Moschino del mio cuor, mai il bianco e nero sono stati così allegri. Il tocco in più è stata l’acconciatura con treccia laterale, realizzata proprio nell’area beauty dell’evento. Che adesso vorrò avere sempre in ogni occasione ed è difficile perché da sola non sono un granché capace.
Allora, come me la sono cavata con il mio primo post di outfit? Qual è il vostro preferito? Sono curiosa!
make up by Caterina Todde, le foto stupende sono di Valerio Giannetti. Abiti tutti vintage tranne: t-shirt nera H&M, sandali neri Tata, bracciale Pandora e Cruciani, calzini oro Calzedonia, jeans scovato da Bivio, stivali Zara, cintura Ralph Lauren