Eccolo finalmente: il mio periodo dell’anno preferito. Ed ecco finalmente che posso scrivere questo post, cui avevo già pensato durante l’estate, quando The Peter Pan Collar ancora non esisteva e le mie liste restavano su foglietti volanti ed agendine.

Perchè amo il Natale? Alcuni motivi sono i più tradizionali, altri sono strettamente personali. Ma in qualche modo voglio raccontarveli, sperando di toccare il cuore di qualche Natale-dipendente come me o di sciogliere il ghiaccio intorno a quello dei Grinch, veri e finti, sempre più numerosi. Come al solito le cose della mia top list non sono in ordine di preferenza, ma nell’ordine in cui mi vengono in mente e spessissimo le cose più importanti capitano per ultime. Per il Natale, però, trovare un’ordine risulterebbe ancora più difficile: la cosa più bella è proprio la mescolanza di questi elementi, che messi insieme creano la magica atmosfera di una festività che non mi stancherò mai di aspettare e celebrare.

L’attesa ed i preparativi. Sono un’organizzatrice, un’amante dei dettagli. E una delle cose più belle che mi dà il Natale è la possibilità di pianificare i regali, creare menu, dedicare giorni a decorare, organizzare incontri per scambiarsi gli auguri, fare compere e dolci. Una delle cose che più amo del Natale è il mese che lo precede (ebbene sì, io l’atmosfera inizio a crearla nella mia testa già un mese prima), l’attesa e la frenesia dei preparativi sempre più intensa man mano che ci si avvicina. Ah, che io sia una persona organizzata non significa che faccio tutto per tempo: l’ultimo regalo da comprare alla Vigilia è d’obbligo, è tradizione.

Il secondo punto sono proprio le tradizioni: il dolce da preparare con una sorella, i pacchetti da fare a notte fonda, l’aperitivo con gli amici, le recite dei bambini. Ognuno ne ha di proprie, e sono quelle le più importanti, a cui non potrei mai rinunciare: quelle che mi legano alle persone che amo. Una consuetudine, un’abitudine, la si fa e basta: siamo lì a fare dolci io e le mie sorelle, lì a ridere io e i miei amici, a fare compere io e i miei genitori… lo facciamo in modo spontaneo ma negli occhi di chi è con me posso leggere l’emozione e l’importanza di quel determinato momento. Posso capire che, come me, stanno pensando: ecco, anche quest’anno l’abbiamo fatto e basta questa abitudine a sigillare un legame, ogni volta, sempre più. Ogni anno, poi, una tradizione può crearsi ed una già esistente può cambiare. L’importante, per me, è che ci siano.

Dolce e salato. Personalmente è arduo scegliere tra gli struffoli e lo spaghetto con i maruzzielli. In questo punto ci metto tutte le pietanze che, nel bene e nel male, si fanno solo durante le festività natalizie. Dolci tradizionali, fritture di pesce riconoscibili da chilometri di distanza e quei piatti che ogni famiglia sceglie di preparare. Ci si prova, ogni tanto, a cambiarlo il menù, ma è inutile: senza quel determinato piatto non ci sembra Natale.

Fare regali, non riceverli, che è una cosa che in genere mi terrorizza. Preferisco di gran lunga farli, adoro pensarci anche mesi prima, scegliere il regalo giusto per la persona giusta e confezionarli personalmente. Non riceverete mai da me un pacchetto confezionato in negozio o senza un bigliettino d’auguri. Sono una parte del dono fondamentale, significano, più dell’oggetto contenuto, che il regalo è stato fatto con cura ed amore.

Le decorazioni e le luminarie per le strade. In tanti vi lamentate del fatto che vengono messe troppo presto… per me è il contrario: vengono messe troppo tardi. Le terrei per mesi e non mi interessa se sono kitsch o sempre uguali. A me mettono allegria e mi bastano: se ci sono le decorazioni ho anche meno bisogno di entrare nei negozi, di mangiare. La passeggiata è fine a se stessa, per vedere le luci, come si fa da tanti anni a Salerno, con le luci d’artista.

La musica natalizia e i film di Natale. Nelle versioni di Frank Sinatra o Michael Bublè… ma anche in quelle del cast di Glee, le canzoni natalizie sono sempre magiche. Stanno bene facendo l’albero, avanti al camino con la cioccolata calda. E sono speciali: questo è l’unico periodo dell’anno in cui si ascoltano. Lo stesso vale per i film: li conosciamo tutti a memoria eppure li rivedremo all’infinito. Il mio preferito è Miracolo sulla 34ª strada.

La follia. Sì, nel Natale ci vedo qualcosa di folle. Prende ognuno di noi in modo diverso: con la frenesia, con la nostalgia, con reazioni assurde. Fatto sta che ci stravolge. Potete far anche finta di odiarlo o di essere immuni all’amore e all’allegria che questa festa porta con sé ma mentre dite ciò è già fatta: vi ha comunque travolti e in qualche modo influenzati. Amo come il Natale possa toccare tutti.

Fare compere. Bisogna farle: regali a parte, entrare in qualsiasi negozio è più bello durante queste festività. Comprare una decorazione, gli ingredienti per preparare i dolci.. persino scegliere le formine per i biscotti è più divertente.

I profumi. Il Natale ha un profumo unico: di zenzero e cannella, di cioccolata. Ma anche di camino, di spumante, di paste al forno, di carta da pacchi, di candele, di albero. Io personalmente so di struffoli perché il profumo di questo dolce resta sotto il naso per giorni dopo averlo preparato. Non si può ricreare in un altro periodo questo mix di profumi. E si riconosce ad occhi chiusi. Tocca il suo culmine proprio la mattina del 25 dicembre, quando da sotto le lenzuola tiriamo fuori solo il naso e insieme al profumo vorremmo sentire anche un indizio di quello che ci sarà sotto l’albero impacchettato per noi.

La famiglia. Adoro festeggiare con gli amici, ma il Natale è la festa della famiglia. La aspetto per vedere i parenti che vivono altrove, per ritrovarci tutti insieme intorno al tavolo e poi affianco all’albero per l’apertura dei regali. Sono una sdolcinata e romantica senza speranze, lo so, ma avere la mia famiglia attorno e stare insieme mi commuove sempre ed è una delle cose che amo di più al mondo.

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