The Peter Pan Collar Body Wrapper

Cappelli e Vintage, Vintage e Cappelli

cappelli vintage -  milano vintage week -  the peter pan collar - blog

Dopo avervi raccontato quali sono le miei dieci regoline personali per vivere il vintage, inauguro una piccola rubrica in cui approfondirò alcuni temi che anche voi mi avete suggerito.

E inizio dai cappelli, mi sembrava la cosa più giusta. A quanto pare, infatti, questa è una passione che accomuna molte di noi. L’accessorio che, si dice, è per le donne sicure, a cui piace farsi notare. Anche se ho dovuto rifletterci un po’, devo ammettere che è vero: so che con un cappello posso attirare l’attenzione e lo indosso proprio per concentrarla su di lui, perché dica qualcosa di me, che altrimenti da sola, timida, non direi.

the peter pan collar blog

Mio grandissimo amore, il cappello lo indosso da sempre. Da bambina li portavo tutti in valigia ovunque andassi e ne possedevo un numero imbarazzate per qualsiasi adulto (più di ora). Ma concentriamoci: i cappelli vintage. Proprio uno degli ultimi che ho acquistato viene dalla Milano Vintage Week. L’ho pagato pochissimo, al pari, o anche meno, di quelli di H&M, ma è di un’antica cappelleria torinese ed in lana. Non che io non acquisti i cappelli di brand low cost, ma sono assolutamente “uno sfizio” e la loro forma originale dura giusto il tempo di usarli qualche volta.

Per non parlare del fatto, poi, che io ho la testa piccolissima, e, sembrerà assurdo, ma è questo il motivo per cui ho iniziato ad acquistare cappelli vintage: è stato facile trovarne ai mercatini o in negozi vintage, misurandoli tutti, facendo impazzire i venditori, ma con la certezza di scovare un po’ tutte le taglie, tra cui deve esserci, per forza, anche la mia.

Come si sceglie un cappello vintage? Credo che essenzialmente si possano fare due scelte: un grande classico di qualità, per possedere un oggetto senza tempo, da indossare anche tantissime volte ma che non ci stancherà mai; oppure un cappello particolare, che non troveremo mai uguale in testa ad altri o nei negozi di brand contemporanei, da sfoggiare in occasioni speciali e con look pensati per valorizzarlo. A seconda delle condizioni, del marchio e dei materiali, per i due tipi di cappelli potremo stanziare dei budget differenti. Possiamo anche fare il ragionamento inverso e cercare qualcosa in base a quanto vogliamo spendere per il nostro copricapo. Cerchiamo però di essere realistici: non pretendiamo un Borsalino a 15 euro. Se lo trovate, poi, è proprio il caso di dirlo, tanto di cappello.

Ma la cosa fondamentale è vedere come ci sta: restare tanti minuti avanti allo specchio, sistemarlo, ruotarci, fare dei movimenti per capire se ci ingoffa o se ci dimentichiamo di averlo in testa (così dovrebbe essere secondo me). Si dice che per ogni forma del viso ci sia un cappello adatto. Io credo, invece che per ogni personalità ci sia un cappello. La tesa tanto più grande quanto lo è la vanitosità (che non è un difetto), la piega al centro tanto più definita quanto la persona è precisa, la struttura tanto più morbida quanto più gentile è la persona che lo indossa. Naturalmente queste cose le ho inventate, ma sento che è così: che il cappello dica qualcosa della personalità.

I modelli? L’uomo indossa copricapi da sempre e ne esistono infinite tipologie. Vi riporto solo tre esempi di modelli che più frequentemente si trovano nel mercatini/negozi vintage.

cappellovintage-fedora-borsalino-michealjackson-gregorypack-bogart

Il Fedora è un cappello tipicamente maschile, anche detto Borsalino, dal nome della cappelleria italiana. (Alcuni che posseggo sono di mio nonno, che in teoria dovrebbero andarmi larghi… ma per qualche strana regola affettiva non è così e io me ne vado in giro tutta contenta con cappelli maschili che per magia mi stanno.) In realtà, anche se ci si riferisce con i due termini allo stesso tipo di copricapo, la fedora ha la tesa di un po’ più larga: 7,5 – 8 cm, contro i 6 del Borsalino. E’ di sicuro uno dei più richiesti, un classico senza tempo e, tra l’altro, rimasto abbastanza invariato nel corso dei decenni. Originariamente, anche grazie al cinema, attribuito a gangster e detective, è passato alla storia nelle immagini dei divi che lo hanno reso un oggetto di classe e distinzione. La cosa che più amo di questo modello è la sua assoluta versatilità. Si pensi a come è stato usato in tutte le epoche, da uomini e donne, da Humphrey Bogart a Michael Jackson… che è il re del pop, ma il borsalino a quanto pare è il re dei cappelli.

cloche - cappelli vintage -  milano vintage week -  the peter pan collar - blog

La Cloche. Quanto ti desidero cara cloque, quanto vorrei trovarne una che non mi cada avanti agli occhi quando la calzo. Iper femminile, vezzoso e che urla vintage. Se infatti il fedora è un cappello sempre contemporaneo, la cloche, invece, nasconde un animo antico, anche se proposta da brand di oggi. Può essere preziosa, lavorata e particolarissima. Tipica degli anni 20, 30 ma, di sicuro, in giro ne troveremo di versioni più recenti, poiché, questo, è un modello che è stato reinterpretato col passare del tempo ed è stato reso meno impegnativo. Secondo me, però, di cloche bisogna trovarne una particolare, perché si presta ad essere una piccola opera d’arte da sfoggiare sulle proprie teste. Credo, poi, che anche il look debba essere in linea con questo cappello, che non va indossato a caso ed esige anche un certo portamento. L’ispirazione? Va cercata nelle attrici del passato ed anche nel lavoro di costume dei film contemporanei. Il dettaglio da cogliere è il modo in cui la cloche deve incorniciare il volto.

cappello vintage - cappello di paglia - audrey hepburd - milano vintage week

Il cappello di paglia. Questo in realtà non lo si trova così spesso… voglio inserirlo proprio per questo, perché sia di buon augurio per le cacce al cappello primaverile ed estivo. E’ infatti il cappello delle belle stagioni per eccellenza e mi piace vintage perché oggi mi sembra non gli sia attribuita la stessa eleganza di un tempo. Il collage è, scusatemi, un toto-Audrey Hepburn, perché sembra proprio che l’attrice amasse particolarmente questo materiale, dentro e fuori dal set, di tutte le forme e tipologie. Lei è l’esempio di come questo tipo di copricapo abbia una grande dignità e non debba essere relegato alla spiaggia. Io, ad esempio, posseggo una bombetta in questo materiale e la indosso tranquillamente anche in contesti urbani e prima che arrivi giugno. Per non parlare del fatto che oggi, parlando di low cost, li vedo in giro un po’ tutti uguali, mentre io ne vorrei uno speciale. E il vintage in questo caso corre sempre in mio aiuto.

Insomma, non so voi, ma io ho deciso quale cappello cercare alla Milano Vintage Week. Manca poco poco! Continuate a seguirmi per tutte le altre novità e consigli!

the peter pan collar

Comments

comments