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Qualche consiglio personale per visitare Expo Milano 2015

padiglione-colombiaIo sono il tipo di persona decisamente organizzato. Pianifico anche le visite ai parchi divertimento e rischio di innervosirmi moltissimo se sono con persone che invece arrivano senza nemmeno sapere dove si fanno i biglietti. Lo faccio perché credo che un minimo di organizzazione permetta di sfruttare al meglio il proprio tempo e di gestire gli inconveniente che possono presentarsi durante un viaggio o una gita. Ecco perché quando qualche giorno fa ho deciso di andare ad Expo Milano 2015 per un ingresso serale, l’ho fatto soprattutto per capire un po’ come funziona, in vista della visita di una giornata intera che farò a settembre (sperando in un calo delle temperature).

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Ecco quindi qualche consiglio, qualcosa che io mi sono appuntata e che voglio condividere con voi:

  • L’ABC: fate i biglietti prima di arrivare lì, sul sito ufficiale o comprandoli all’Expo Gate e in tutti gli altri punti convenzionati. Per un po’ di risparmio compratelo una volta che saprete la data precisa della vostra visita.

  • L’Expo non è la fiera del cibo ma l’Esposizione Universale sul tema dell’alimentazione e della nutrizione. Con questo voglio dire che bisogna andare lì con lo spirito della scoperta, del voler conoscere, imparare attraverso le esposizioni nei vari padiglioni. Ovvio che è una buona occasione per assaggiare qualcosa di una cucina straniera, ma mangiare non è lo scopo primario. Questo è, secondo me, da tenere a mente. Così come è importante, una volta entrati in un’esposizione, leggere le didascalie o i flyer che vengono consegnati all’ingresso, così da capire davvero quello che stiamo guardando.

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  • Impossibile pensare di vedere tutti i Padiglioni. Fate una piccola ricerca su quelli che vi sembrano più interessanti, su quelli che piacciono di più e considerate che saranno anche quelli con maggiore fila, durante le ore di punta anche di un’ora (siete mai stati in un parco Disney? E’ del tutto normale). Il mio consiglio è di andare un po’ per zone: scegliere qualcosa di Europeo, qualcosa dall’Asia, qualcosa dall’Africa, qualcosa dai Paesi Arabi… In modo da avere una visione d’insieme di come le varie culture hanno voluto affrontare questo tema.

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  • I padiglioni da non perdere: sono proprio loro: Kazakhstan e Giappone che hanno lasciato tutti a bocca aperta e che nemmeno io sono riuscita a vedere perché, entrati alle 19 ed arrivati lì non prima delle 20-20,30 erano già in chiusura causa troppe persone in fila. Tra i più amati cito anche la Cina (il più interessante tra i pochi che ho visto), l’Austria, la Corea, la Colombia, il Messico, il Brasile con i suoi tappeti elastici.

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  • Lasciatevi guidare anche dall’istinto e dal gusto personale. Nessuna tra le persone che vi consiglieranno ha visto tutti i padiglioni. Se vi incuriosiscono la Turchia e la Slovacchia che nessuno nomina, visitateli. Magari a voi piaceranno tantissimo e avrete visto un padiglione in più senza fare troppa fila. Insomma da gran pianificatrice vi dico: avventuratevi

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  • Informazioni pratiche. Ragazze si cammina, si cammina come se non ci fosse un domani. Il Decumano è lungo 1,5 km e lo farete su e giù un sacco di volte. Dunque scarpa da ginnastica. Io il mio sandaletto in poche ore l’ho un po’ odiato. Non appesantitevi troppo, tracollina e stop. Per l’acqua ci sono tantissimi angoli dove bere gratuitamente o riempire la propria bottiglia e c’è anche frizzante. In alcuni angoli, poi, è anche possibile ricaricare il proprio smartphone.

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  • Questione cibo: non si dovrebbe andare esclusivamente per quello ma è naturale che qualcosa bisogna assaggiarlo. Ok, ma dove e cosa? Si rischia di perdersi per l’ampia scelta. Se avete budget e tempo potete fermarvi nel ristorante del padiglione che più vi attira. Ma tenete conto che spendereste anche 30-40 euro a persona (praticamente quanto l’ingresso per un altro giorno) e perdereste anche un’ora a tavola seduti a mangiare. Il mio suggerimento, soprattutto se si è in gruppo è di spizzicare qualcosa dagli angoli street food per ogni cucina che vi attira. Prendere una cosa e dividerla per assaggiarne di più e lo si può fare anche camminando o in fila per visitare il padiglione stesso.

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  • Ma cosa mangiare e a che prezzo? Se non vi sedete ai ristoranti ma vi fermate ai chioschi si parla di street food quindi davvero raramente supererete i 10 euro per un piatto. In caso contrario si tratta davvero di un bel pasto completo come nel caso dell’Argentina dove per una ricca porzione di carne con contorni si spendono 13 euro, 20 per la grigliata da dividere tra due persone. Non è servito a tavola ma ci sono tavoli dove potersi fermare un po’ e tagliare senza problemi la vostra carne argentina. Nello stesso posto: empanadas a euro 4,50 e panini con bistecca di vitello a 6 (provato, buono). Una media di 11 euro per i burger negli USA. In Oman potete assaggiare un Kebab di Anatra e carote con maionese tartufata con 7 euro. Le patatine in Olanda 5 euro, un po’ care ma davvero buone, 6 euro per dei mega hot dog. Se volete un pollo al Satay per 5 con bibita inclusa, correte in Indonesia. In Messico, invece, troverete Tacos a partire da 3 euro. Questi sono solo alcuni esempi come prova del fatto che si può provare qualcosa di tipico anche senza sedersi nei ristoranti.

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  • Dico la mia anche su un’altra questione: non andate al Mc Donald’s e da Eataly, mi sembra un tantinello uno spreco. Se non volete sperimentare cucine tipiche, tanto vale portarsi un panino al sacco e spendere magari per un dolce, un gelato o anche un drink.

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  • Per dire di aver visto un padiglione bisogna entrarci, magari è vero, ma soffermatevi anche sugli esterni, davvero sorprendenti, anche quelli il cui interno non è memorabile. Alcuni raccontano in modo tradizionale una cultura, altri hanno puntato all’innovazione, ma ognuno merita uno sguardo non superficiale.

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  • Non ci sono solo i padiglioni dei vari paesi! Ma anche altri tipi di esposizioni: innanzitutto il Padiglione Zero, vera e propria introduzione, suggestiva ed emozionante; poi i Cluster dei prodotti come il cacao, le spezie, il caffé, il riso, dove come una bambina mi sono incantata avanti alle “micro piantagioni” delle varie tipologie di questo prodotto; il Future Food District, il supermercato del futuro realizzato da Coop e tanti altri angoli ancora.

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  • La sera. Se rimanete fino a tardi, e sicuramente sarà così, non perdetevi lo spettacolo dell’Albero della Vita (da quando fa buio ogni mezz’ora fino alla chiusura) e fate un giro nell’area del padiglione Olanda: street e giovane, con musica live, chioschi golosi con le classiche patatine, hot dogs e mini pancakes, birra e formaggio.

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Spero di aver risposto ad alcuni vostri dubbi e vi invito a commentare se pensate che mi sia sfuggita qualche informazione fondamentale per la visita di questo Expo, che avremo nominato così tante volte quest’anno e che alla fine non ci siamo immaginate in nessun modo e quindi, da brave curiose, dobbiamo visitare.

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