Taormina, la mia amante
Spesso dico di amare Londra, Bologna, Roma, Istanbul. Si è così: non mi piacciono semplicemente, non mi emozionano e basta… Quello che provo per le città è proprio amore. Come una persona, una città può accoglierti, può mostrarti i suoi segreti, può avere tante facce, può divertirti o farti crescere. E quindi io le amo. L’amore di cui voglio ora parlarvi non è l’amore per una sorella o per un amico, ma quello per un’amante. Lei, la mia amata Taormina, è questo.
È un luogo dove impari che si può vivere solo di granite e brioche, di tramonti mozzafiato e di eleganza, di tuffi al tramonto a Isola Bella. È un luogo che ti conquista con i colori delle porcellane, che ti inebria con i profumi delle paste di mandorle, che ti affascina con la sua lunghissima storia.
È un luogo dove invidi le persone anziane che hanno vissuto tutta la vita immerse in un’opera d’arte. Invidi i bambini e speri che non tutti abbiano il desiderio di scappare dall’isola, che qualcuno resti ad amarlo un posto così. Se così non dovesse essere, ci penserò io.
È lì vicino che vorrei avere una casa. Si, vicino, non proprio al centro, ma giusto a qualche chilometro (magari a Giardini Naxos, vicino al mare, proprio dove ho avuto il piacere di soggiornare più di una volta e anche questa), così da poter provare ogni volta di nuovo la magia di arrivare in un posto così. Così da potermi emozionare ogni volta che, superata la salita in motorino, scorgo l’arco di Porta Messina, dove inizia il corso principale.
Per poter restare sorpresa, ancora, al panorama che si apre ai miei occhi una volta raggiunto l’anfiteatro. Per poter scovare ogni volta un bar o un negozietto nuovo.
Perché le cose belle si ha paura di stancarle: ecco perché una casa non la vorrei in corso Umberto, al centro di Taormina ma giusto a quel po’ di distanza che mi faccia entusiasmare all’idea di rivederla.
Insomma, se mai qualcuno volesse devolvere qualche spiccio alla causa della mia felicità eterna, dovrebbe comprarmi una micro casa, senza soffitto e senza cucina, a qualche passo dalla prima colonia greca in Sicilia. Il mio paradiso.