Non puoi mica andare in giro con un minidress di cotone
Fin da piccola, in qualsiasi modo mi vestissi, quando uscivo di casa almeno un amichetto, almeno una mamma di un’amichetta, almeno un vicino di casa dovevano guardarmi storto. Addirittura mi chiedevano “ma con questi calzettoni che devi fare Pippi Calzelunghe?”, “ma stiamo andando in gita, perché ti sei vestita elegante?”. Da quando decido sa solo cosa mettermi, praticamente da 20 anni, ho dovuto sentire infinite domande simili.
La mia risposta? Orgoglio e sorrisi. Più mi facevano domande simili, più ero fiera di vestirmi a modo mio. Non mi sono mai vestita da pazza o con cose assurdo, sia chiaro. Ma, come molti di voi sapranno, il minimo accenno di personalità e originalità in certi paesini, viene subito notato.
Ora che vivo a Milano, frequento questo “mondo di blogger” mi sembra addirittura di non essere abbastanza originale. Mi fa strano che delle volte per strada, nessuno si giri a guardarmi.
Lo stile è sempre stato il mio modo di essere vanitosa e mi sono abituata nel tempo a portare tutto con disinvoltura e soprattutto al fatto che la cosa, giù da me, facesse girare le persone. Ogni sguardo un po’ sconvolto mi ha sempre divertita. Cavolo ho un cappello, non sono mica uscita in pigiama. E anche se fosse?
Quando torno mi piace ritrovare questo divertimento. Girando per Sarno, la cittadina dove ho frequentato il liceo, prima di scattare queste foto con quello che per me è un outfit curato ma assolutamente portabile e easy, non poche persone mi hanno guardato con quello sguardo di cui vi sto parlando.
Eppure è un semplice minidress di cotone, con delle ballerine simili a quelle che usavo per la danza.
Abito Zara, scarpe Stradivarius, borsa Primadonna.
Foto di Clarissa Annunziata – Clartivity