Cosa è successo alla Milano Vintage Week di novembre 2015
Un appuntamento che è ormai per me come il Natale in famiglia, qualcosa di imperdibile, rassicurante, sempre magico e diverso, seppur ricco di tradizioni. La Milano Vintage Week è diventata irrinunciabile. Gli espositori abituali mi conoscono, io conosco lo showroom come casa di un parente… e soprattutto, per questa edizione, in tante siete tornate a trovarmi, a chiacchiare e a fare shopping. Sapevate di trovarmi lì, come era successo ad aprile e ritrovarvi mi ha riempita di gioia.
Questo post è per ringraziare chi è stato come me, chi si è fatto consigliare ed ha giocato con il vintage. Ma ne approfitto per mostrarvi tutto quello che c’è stato in questa edizione e i motivi per cui, se ve la siete persa, non potrete fare lo stesso con la prossima.
La mostra su Valentino curata da Angelo Vintage Palace ha fatto sognare tutti con 18 abiti paradisiaci che solo lui poteva creare. Ho avuto delle vicine di salotto fantastiche, le ragazze di Retroscatto, che ci hanno trasportati nella nostra epoca preferita grazie a foto incredibili. Con noi c’è stata anche Margherita di Moda a Colazione, che vi ha sfidato con un quiz sulla storia della moda.
Poi c’è stato modo di fare del bene con le vendite della Fondazione Rava. Abbiamo fatto una pausa con le bibite dal gusto retrò Paoletti. Ci siamo divertiti tantissimo con il gioco “con le mani nel sacco”, grazie al quale i più veloci si sono aggiudicati un sacco di tesori vintage. (Io sono stata bravissima, che ve lo dico a fare!)
Abbiamo sfruttato l’angolo trucco e parrucco per farci belle, abbiamo conosciuto nuovi espositori, scoperto le bellezze di quelli a cui siamo ormai affezionati. Abbiamo comprato qualcosa per il nostro guardaroba invernale, il mio preferito. Io non ho potuto fare a meno di un Fou l’Art, un accessorio semplice e originale allo stesso tempo, realizzato con stoffe vintage naturalmente.
Nel mio salottino ho ospitato Valentina Ciotola di Piusc e ci siamo date consigli su come abbinare capi vintage e come scovarli nei mercatini, distinguendo nel mucchio le cose di qualità.
Ci siamo immersiin un’atmosfera di bellezza e qualità. Dove, anche senza comprare, si acquista qualcosa: la conoscenza del passato e come fare a renderlo sempre attuale. Io, alla fine di questa esperienza, ho colto, come sempre, nuove ispirazioni e spunti che solo il vintage sa darmi.