Vintage per me significa un abito che si trasforma
Chi trova un abito vintage trova un tesoro. Come si indosserà mai? Non lo sappiamo, è tutta una sfida e un gioco di fantasia e creatività. Come lo ha pensato lo stilista? Magari è addirittura una camicia da notte. E questa camicia? E’ da uomo o donna? E’ da chi la vuole indossare. Un abito vintage è un abito che si trasforma.
Per questa Milano Vintage Week ho scelto un tema: non gli anni 80, né gli anni 70, né Audrey Hepburn né Brigitte Bardot… Il tema era “le cose che amo di più nel mio armadio”. Quelle che ho indossato fino allo sfinimento, da mattino a sera, per fare una passeggiata o per una cena di compleanno. Sono le mie preferite e sono quelle con cui mi invento le cose più varie.
Questo abito verde era, come la metà delle cose del cuore, di mia mamma e quando ho deciso di rubarlo ad un baule che conteneva cose varie usate da e le mie sorelle “per giocare” (perché era finito lì, poverino?), ci sono state non poche discussioni su quale fosse il verso giusto.
Scollo incrociato avanti o scollo incrociato dietro? Nonostante le prove fotografiche io mi sono sempre ostinata a dire che si può mettere così, anche con l’incrocio davanti. E quindi l’ho fatto: l’ho indossato in modo sbagliato, abbinandolo ad una camicia di Moschino. Ma esiste davvero un modo sbagliato di indossare un abito vintage?
Anche se abbiamo fotografie ed è chiaro il verso, lo scollo, lo scopo di un capo.. nulla ci vieta di trasformare il tutto. Un abito vintage é un pezzo di moda da plasmare, da rendere nostro, da indossare in tanti modi diversi. Vi sfido a farlo con un vestito di Zara.
Abito vintage Pennyblack; camicia vintage Moschino. Foto di Valerio Giannetti.
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