Milano Vintage Week 2015: sta arrivando!
Era lo scorso novembre quando ho vissuto un’esperienza unica. E’ stata la prima di fronte alla quale ho ringraziato me stessa per aver aperto questo blog. E’ stata una consacrazione: sono qui a Milano, mi impegno, scrivo, scatto e faccio ciò che mi appassiona.
Non voglio raccontarvi ancora della scorsa edizione della Milano Vintage Week, la fiera mercato di una delle cose che amo di più al mondo… ma prepararvi alla prossima: si terrà sempre presso lo showroom Riccardo Grassi per ben quattro giornate: dal 16 al 19 aprile. Ci saranno tante novità, un programma coinvolgente e ci sarò anch’io! Non voglio ancora svelarvi cosa sto preparando per questo evento. Vi dico solo che sono emozionata e non vedo l’ora di coinvolgervi nella mia vintage-mania!
Intanto questo è un post multiplo, perché voglio inserirvi all’interno anche una top ten, che da tanto non pubblicavo. Ed ecco la top ten dei miei suggerimenti su come amare e indossare il vintage!
1. Sentirsi a proprio agio
Se non siete abituati ad indossare capi vintage potrebbe capitare di sentirvi goffi o strani. Mi capitava anni fa, ad esempio, di non essere ancora così immersa in questo mondo e di non riuscire a vedermi bene con gonne e giacche di mia madre che oggi mi fanno sentire, al contrario, sicura di me e sono tra i pezzi preferiti del mio guardaroba. Insomma, se non ci si vede bene allo specchio, non è giusto sforzarsi. Significa che quello, forse, non è il capo per noi o che bisogna ancora fare piccoli passi, ad esempio, come suggerisco sempre, con gli accessori.
2. Divertirsi ed essere naturali
Il Vintage è un po’ uno stile di vita, quindi, come al punto sopra, ripeto: niente sforzi. Se ci diverte scovare nei mercatini, indossare abiti che sono stati di altri, reinterpretare, modificare, abbinare… allora bene. Cercare il vintage ed indossarlo deve essere una cosa divertente, ma soprattutto naturale. Come acquistare ed indossare una cosa in un negozio di fast fashion.
3. Non mascherarsi
Sempre inneggiando la naturalezza di cui sopra, non travestirsi! Si corre questo rischio riproducendo alla lettera, in total look, lo stile di un periodo. L’esempio più semplice: gonna a ruota, foulard, cardiganino, scarpa con calzino bianco. Ma noi non siamo Sandy di Grease. Non deve sembrare che siamo usciti fuori dagli anni 50 né, ancor peggio, che stiamo andando ad una festa in maschera. L’effetto del total look è un po’ finto e anche troppo impegnativo… il mio consiglio quindi è di mixare.
4. Mixare
Cosa stavo dicendo? Sì, mixare. Con i capi di oggi, quelli che acquistiamo da Zara e da H&M. E’ il primo modo per contestualizzare e rendere nostro un capo vintage. Nonostante io sia un’amante del genere, ammetto che provo tanta soddisfazione quando le persone non si accorgono che ciò che indosso è vintage. Per me significa che non lo indosso in modo ostentato e riesco, abbinandolo a pezzi contemporanei, a renderlo davvero mio.
5. Iniziare dagli armadi di casa
Gli armadi di casa nostra, delle nostre nonne, delle nostre zie, sono il più grande tesoro vintage. Anche se la vostra mamma ha conservato solo alcuni abiti di quando era giovane o se, in teoria, non corrispondono propriamente al vostro gusto…è di questi che vi innamorerete. Sapere che una persona a voi vicina li ha indossati, conoscerne i dettagli, una storia, rende tutto magico. “Questa la indossavo quando mi sono fidanzata con tuo padre”, “questo era un regalo dei miei 18 anni”, “questo tua zia per comprarlo ha messo i soldi da parte per mesi”. Indossare abiti vintage vuol dire farli rivivere, far rivivere le storie di cui sono stati protagonisti. Io comincerei da quelle delle donne della nostra famiglia, che possiamo ascoltare, vedere in foto, tirar fuori da un baule o un armadio in soffitta.
6. Non acquistare di tutto ed essere consapevoli di ciò che si compra
I mercatini, le fiere e i negozi dell’usato e del vintage sono un paradiso. Ma attenzione, sia per le nostre tasche che per non correre il rischio di avere vestiti che non indosseremmo… Non tutto è vintage, e se non lo è non significa che non valga la pena comprarlo. Distinguere insomma tra l’usato ed il vintage. Ai mercatini spesso ci si ritrova a comprare semplicemente a prezzo di saldo gli abiti smessi di qualche ragazza. Se ci fanno proprio impazzire, ok. Ma forse non è quello che stavamo cercando. Se portiamo a casa un jeans a vita alta, convinti di aver acquistato un Levi’s anni 80 e poi scopriamo all’interno l’etichetta Bershka, vuol dire che siamo stati un po’ frettolosi. Quindi acquistare guardando bene ed in modo consapevole.
7. Non dare troppo peso alle firme
Spesso la ricerca del vintage è la ricerca della qualità. Qualità che un tempo non era solo nelle firme, ma nel sartoriale e anche nelle confezioni e nei brand (oggi) poco noti o completamente sconosciuti, che utilizzavano stoffe di pregio e lavoravano curando i dettagli di ogni pezzo. Trovare un capo firmato vintage, ad un prezzo relativamente basso, ci fa sentire come se avessimo trovato il tesoro. Mettendo da parte per un attimo l’entusiasmo, però, guardiamolo bene: a volte il capo firmato è messo male, oppure, perché no, potrebbe essere un capo qualsiasi con sopra un etichetta cucita di un altra firma. Per chi non è esperto, (e io non lo sono affatto!!), è facile illudersi di aver trovato un’occasione imperdibile. Così, girando e informandomi un po’, adesso prima di guardare l’etichetta guardo il capo: se è in buone condizioni, come sono le cuciture, la composizione. Lo indosso, vedo se mi sta come vorrei. Poi chiedo il prezzo. Ho comprato pezzi senza etichetta ed anche una giacca Max Mara a 40 euro. Ma mi ritrovo molto più contenta dell’abito perfetto che della giacca con fodera rovinata.
8. Modificare
La fisicità di un tempo era un’altra e il gusto cambia. Apprezzare il vintage significa esserne consapevoli e apprezzare il giusto del passato e se necessario modificarlo ed adattarlo a noi. Accorciare un abito, togliere le spalline, utilizzare una stoffa stupenda per ricavarne un altro capo. Non sentitevi in colpa a fare tutto ciò, anzi. Chi ama il vintage ha una marcia in più, anche per questo tempo di crisi: un animo da riciclatore e tanta creatività da applicare al proprio guardaroba.
9. Vintage non è solo l’abbigliamento
Vintage è un vinile, un mobile, un soprammobile, un servizi di piatti. Il vintage come stile di vita si trasmette anche nel circondarci di oggetti con una storia, da far entrare nelle nostre vite vestendo la nostra casa. Il mercatino dell’antiquariato è un mondo incantato per i curiosi e i ricercatori di storie, dettagli e passioni. Oggetti che ad alcuni potrebbero sembrare cianfrusaglie, per noi hanno un’inestimabile valore.
10. Non ostentare il vintage
Come tra gli appartenenti ad un ordine segreto, noi indossatori di vintage ci riconosciamo solo tra noi. Non c’è bisogno di ostentare la provenienza del proprio vestito. Ma questa è una regola da adattare alla propria vita, non solo al vintage.
Queste, a pensarci bene, non sono delle regole ma degli spunti di riflessione. La più grande bellezza del vintage è infatti la libertà di interpretazione, di ispirazione. Questi sono i miei piccoli dieci modi per vivere questa passione. Quali sono i vostri?
Queste foto immortalano momenti della scorsa Milano Vintage Week, per riviverli tutti ecco i miei post qui.