Lavadenti Lush: l’alternativa antispreco e naturale al dentifricio
Il dentifricio, a pensarci bene, è uno di quei prodotti che spreco tantissimo: tra quello che metto in eccesso, quello che per sbaglio faccio cadere dallo spazzolino, quello che faccio seccare perchè dimentico il tappo… ed è, devo ammetterlo, anche ed erroneamente uno di quegli acquisti a cui dedico attenzione zero. Prendo il primo che capita ed è sbagliatissimo.
Ieri da Lush, conoscendo questi nuovi prodotti, mi sono sforzata di portare alla mia attenzione la questione dell’igiene orale. Tanto per cominciare: non esiste solo il dentifricio e non esistono solo ingredienti di cui non si conosce la provenienza, chimici e compagnia bella.
Solo facendo riferimento al mondo Lush, sappiamo subito qual’è la prima caratteristica dei lavadenti: sono naturali e sostenibili. Utilizzano infatti olii essenziali e spezie per rendere il nostro sorriso splendido. La base è il bicarbonato di sodio per rendere i denti bianchi, e il cremor tartaro per fare la schiuma.
I lavadenti sono disponibili in pasticche e in polvere, in 10 gusti diversi, dai più tradizionali a quelli più fantasiosi (carbone o frutto della passione?). Io sto provando la prima versione al gusto Limelight, ovvero lime, limone e frutto di baobab.
Perché con questi non c’è spreco? Il contenuto del flaconcino è di 100 pasticche, quindi 100 lavate di denti, senza rischi di utilizzare prodotto superfluo. Sono pratici anche da portare con noi in borsa e soprattutto in viaggio nel bagaglio a mano: niente liquidi.
Ammetto che, dopo una vita ad usare dentifricio tradizionale può sembrare assolutamente strano ed è necessario farci un po’ l’abitudine. La sensazione però è proprio quella di denti ben puliti, il che rende più facile andare incontro alla differenza di consistenza iniziale.
Come si usa: per la polverina è sufficiente pucciare lo spazzolino appena nella polverina per prenderne un po’, quindi lavare come al solito. Per le pasticche: mordicchiarne una per sbriciolarla e procedere al normale spazzolamento.
Facile no?
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