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Ritornare a viaggiare significa anche ritrovarsi in un luogo che non era nei propri piani, eppure così vicino, così bello, così inaspettato. Se dovessi consigliare ad un amico una città in Italia ideale per un weekend, non troppo grande ma ricca di cose da vedere, con una storia interessante, una buona cucina e delle vibrazioni positive direi “senza dubbio Ravenna”. E ancor di più quest’anno, in cui ricorrono i 700 anni dalla morte di Dante e la città pullula di iniziative, eventi e attività a cui partecipare. Ravenna vi stupirà con i suoi mosaici, che lasciano davvero senza parole, i suoi luoghi storici e il modo in cui la città li attualizza e li vive, in un’atmosfera rilassante ma viva. Mi è piaciuto moltissimo infatti vedere come le strade del centro si trasformino: di mattina tranquille e silenziose, la sera piene di energia.
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Questa la situazione: una costa in cui non sono mai stata, che ho sognato e immaginato grazie a film d’altri tempi; il clima perfetto, di quando la mattina sei al mare e la sera metti una giacchetta; un weekend lungo, di quelli in cui ti puoi rilassare e divertire, della lunghezza ideale; profumi di limoni, di lavanda e di mare; la colonna sonora perfetta direttamente da un festival con artisti tutti da scoprire. Il pretesto per far si che io vivessi per quattro giorni in questo quadretto, è stato un invito da parte di Côte d’Azur in particolare per farmi conoscere La Crème Festival, giunto alla seconda edizione, che si è tenuto a Villefranche-sur-Mer proprio ad inizio settembre.
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Sognavo di tornare da anni, perché la Sicilia è la regione che mi fa sentire a casa, con cui ho costruito un legame che non so spiegare, che mi sorprende e mi regala emozioni come nessun altro luogo al mondo.
Abbiamo deciso di raggiungerla con le navi Tirrenia e questo ha contribuito a rendere il viaggio sulla rotta Napoli – Palermo, già parte della vacanza, grazie all’accoglienza e ai servizi di bordo, all’atmosfera di relax e al comfort per tutti i membri della famiglia, Loki incluso.
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Come si improvvisano 48 ore a Barcellona? Più o meno così. Nei giorni precedenti si resiste ad ogni tentazione di annotare tutto, dagli orari dei musei al posto per i migliori churros della città. Si prova questa cosa nuova: si va a naso, ad ispirazione, lasciandosi guidare dalla città.
Ve le racconto includendo i posti scoperti per puro caso, in cui siamo entrati attirati da una vecchia insegna o da (lo ammetto) una velocissima googlata. Vi dirò in tutta sincerità anche i fail, che per fortuna sono stati pochi.
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