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La prima Settimana della Moda non si scorda mai
- Posted on: 11 Marzo 2015
- by: serenaautorino
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Non so se vi sia mai capitato di avere sogni simili: quei sogni che più che sogni sono attese, perché sei talmente sicuro di viverli prima o poi, di realizzarli, che li vedi reali, all’orizzonte, non definiti nel tempo, ma reali.
Io lo sapevo, da sempre, che un giorno avrei vissuto la mia prima Settimana della Moda, a Milano (per le altre c’è tempo), la città che ho scelto e che non era, appunto, nei miei sogni, ma realissima e sicurissima. Sono fortunata perché credere così fortemente in qualcosa può causare dolorose delusioni, nel caso in cui non si riesca. Ma mi è andata bene e a 23 anni, al mio primo anno della magistrale, con un blog attivo da quattro mesi, ho potuto, in qualche modo, viverla.
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Prima di arrivare a parlare della bellezza delle scarpe di Luisa Tratzi, questo post volevo aprirlo con tante premesse: su come sono di solito queste presentazioni, su come alla fine tra tante scarpe è difficile trovare qualcosa di diverso, su quanto poco si sa su quello che si vede. Sfogliando le foto però, mettendo insieme quello che voglio dirvi, mi sono resa conto che non è necessario. Lo capirete da soli che la presentazione della collezione Luisa Tratzi è stata qualcosa di originale, ha lasciato un ricordo particolare, un’esperienza e soprattutto una storia.
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Quante cose ci sono da dire ancora sulla Milano Fashion Week. E no, non sono dell’idea che bisogna farlo subito e tutto insieme. Ho visto tante collezioni, conosciuto brand, persone… e per raccontarvi tutto al meglio voglio prendermi il giusto tempo. Stamattina mi sono svegliata con in mente questa collezione qui e ho pensato che meritasse il giusto spazio in un post. Si tratta di quella che ho visto sulla passerella di Fatima Val. La sua è stata l’ultima sfilata dell’ultima giornata e si vedeva, perché come per l’ultimo balletto del saggio di danza, si è tutti più tranquilli, pronti a raccogliere gli applausi, ad andare a festeggiare. Continue Reading
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La seconda sfilata cui ho avuto il piacere di assistere è stata quella del brand Nicholas K, abituato alla settimana newyorkese e che quest’anno grazie al progetto DHL Exported, ha potuto mostrare la propria collezione a Milano, favorendo l’internazionalizzazione dei giovani talenti. Credo, sapete, che chi voglia applicarsi in un campo non debba avere mai pregiudizi e conoscere tutto. L’esempio più calzante è quello della musica: chi studia musica dovrebbe ascoltare tutti i generi prima di esprimere le proprie preferenze e se conosce davvero questa arte saprà apprezzare in ognuno di essi qualche caratteristica.
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